Cosa hanno in comune l’Acquatic Center di Londra in cui si svolte le Olimpiadi del 2012, la funicolare di Innsbruck o il Heydar Aliyev Center a Baku, in Azerbaigian?
La mente e il cuore di chi li ha immaginati. Il suo nome è Zaha Hadid.
Recentemente scomparsa, Zaha è stata uno dei più straordinari architetti e design dei nostri tempi, capofila della corrente del decostruittivismo e primo architetto donna a vincere il prestigioso premio Prizker nel 2014 e anche a ricevere la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects.
Nata a Baghdad, in Iraq e dopo aver finito gli studi in Architettura a Londra, inizia la sua carriera di architetto nel 1980 fondando il suo studio e da subito si fa conoscere nell’ambiente per la sua bravura e l’originalità delle sue idee.
Zaha ha insegnato anche nelle migliori università del mondo: da Harvard alla Columbia, da Yale alla Hochschule für bildende Künste Hamburg di Amburgo.
Le opere di Zaha sono riconoscibili anche a un occhio poco esperto: le loro curve sinuose, il fondersi del vetro, del titanio, l’acciaio e la plastico, l’impiego delle nuove tecnologie. È uno stile morbido, leggero, fluido che si ispira alle forme della natura e definito da molti critici come un nuovo barocco.
Le sue opere sono tantissime: tra quelle realizzate, concettuali e quelle ancora in fase di realizzazione, per sfogliare tutto il suo “portfolio” ci vorrebbe davvero un’eternità.
Tra le strutture giù famose ci sono:
- il London Aquatics Centre dove si tennero le Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra del 2012
- il Centro culturale Heydar Aliyev a Baku, in Azerbaigian con un auditorium, una biblioteca e un museo
- il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma
- il Museo della Scienza Phaeno, a Wolfsburg, in Germania
- la sede dell’Opera di Guangzhou in Cina
- la Stazione della funicolare di Innsbruck
- La Serpentine Sackler Gallery di Londra
“L’architettura è davvero benessere. Penso che la gente voglia sentirsi bene in uno spazio … Da un lato si tratta di un riparo, dall’altro si tratta anche di un piacere” questo era l’architettura per questa straordinaria artista.